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Progetto N. 66/I.P.
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Acquatina è una zona costiera umida con una superficie di 100 ettari, sita in Puglia, sul versante adriatico della costa salentina, a circa 13 km da Lecce, in località Frigole. Il bacino di acqua salmastra ricopre una superficie di 45 ettari e si estende per 2 Km in posizione retrodunare. È raggiungibile con mezzo proprio o con autobus di linea urbana, mediante la strada provinciale n.132.
L'oasi naturalistica presenta integre tutte le condizioni naturali delle zone salmastre, tra cui quelle particolari consociazioni vegetali di notevole interesse floristico e vegetazionale, quali gli arbusti della macchia mediterranea, la steppa salata e le diverse specie di orchidee spontanee. Il bacino ospita un'abbondante e pregiata ittiofauna, diverse specie di crostacei e molluschi e non mancano piante acquatiche e popolamenti algali; inoltre la varietà e l'integrità dell'intero habitat permette una ricca presenza di uccelli nidificanti e di passo.

macchia mediterranea steppa salata   orchidea gialla

Il Bacino di Acquatina e la vasta area di terreni circostanti sono gestiti dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università di Lecce, che mediante la ricerca scientifica e tecnologica, nel campo della pesca e dell’acquacoltura, vuol fare di questo ambiente costiero un modello di tutela ambientale e valorizzazione produttiva attraverso la gestione integrata del territorio e delle risorse.

duna canale giammatteo sarago

Occorre risalire all’epoca dei normanni per conoscere la storia di questo territorio, noto con il nome di “Guadina”, in quanto costituito da un'area impaludata periodicamente inondata dalle mareggiate e ricca di pregiate specie ittiche. Solo nei primi anni del '900, gli interventi di bonifica e risanamento delle aree costiere paludose modificarono il paesaggio e delimitarono le acque salmastre con una muratura a secco, in gran parte presente anche ai giorni nostri. Attualmente il Bacino costiero di Acquatina è in costante collegamento con il mare: dall'estremità meridionale mediante un lungo canale poco profondo, caratterizzato da tre grandi anse, mentre nell'area settentrionale riceve apporti d'acqua dolce dalla diramazione laterale di un canale (Canale Giammateo), che raggiunge il mare dopo pochi metri. Le acque, sebbene influenzate dalle maree e dall'entità delle precipitazioni atmosferiche, non superano i 2 m di profondità, determinando così una sensibile fluttuazione di alcuni dei più importanti parametri chimico-fisici quali: temperatura, ossigeno e salinità.